Domenica 12 Giugno 2016 – Poggio San Francesco

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La mattinata non prometteva nulla di buono. Nessuno di noi aveva consultato il meteo. Prima di arrivare a Pioppo Michele Ducato ha fatto la battuta, peraltro inevitabile. Riparati sotto una cappella, sostenuti psicologicamente da due ragazzi, e con una pioggia incessante, Michele ha domandato, con il sorrisetto: “Ma il posto come si chiama, Poggio San Francesco oppure Pioggia San Francesco?” 🙂

Dopo la pausa della cappella e la pausa doverosa al bar di Pioppo, abbiamo proseguito verso Giacalone. Il tratto da Giacalone verso il bivio di Pioppo è stato il più duro. Michele Di Leonardo ha detto che aveva paura a guardare indietro, per non farsi prendere dal panico per il dislivello. E se lo ha detto lui, che è un fenomeno, anche senza allenamento… Siamo arrivati a quota 800 m! Poi abbiamo fatto allegro ‘pellegrinaggio’ alla basilica del monastero francescano. Solo in chiesa c’è stato qualche attimo di serietà. Poi lunga discesa, circa 20 km verso Altofonte e infine Regione Siciliana.

Michele Di Cristina, che all’inizio del percorso e per la pioggia bofonchiava, alla fine si è ricreduto: “Veramente bel percorso. Vario, con salite impegnative, luoghi ameni, centri abitati, …”. Meno male! E tutti eravamo contenti.

  • Partecipanti: Michele Di Cristina, Michele Di Leonardo, Michele Ducato, Nino, Totò

Dati desunti dal mio cardiofrequenzimetro:

  • KM percorsi: 72 circa
  • kCalorie: 2962
  • frequenza cardiaca media132 bpm.

 

 

Sabato 21 Maggio 2016 – Sant’Agata di Militello

Come ci eravamo ripromessi proprio ad inizio anno, abbiamo rispettato un nostro primo impegno. Cioè abbiamo percorso l’intero tragitto tra Bagheria e Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina. Il sabato del 21 maggio di quest’anno, alle 7 in punto, siamo partiti da piazza Garibaldi e, nonostante le cattive previsioni meteorologiche che per fortuna non si sono verificate, ci siamo avventurati lungo la strada statale 113, senza particolari intoppi.

CefaluA Cefalù siamo arrivati intorno alle 9, mantenendo quindi una velocità media più che considerevole (data anche l’età) e abbiamo fatto una sosta per le foto di rito. Ci siamo ricordati come alcuni di noi hanno pensato con nostalgia alla prima tappa dell’ormai storico giro della Sicilia del 1978! Abbiamo poi continuato girando per il porto di Cefalù in direzione di Pollina, dove ci aspettavano Alessandra e Gabriele, i figli di Michele Ducato, che cortesemente hanno messo l’auto a disposizione per eventuali necessità. Proprio per questo li ringraziamo. Abbiamo quindi continuato abbastanza tranquillamente fino a Sant’Agata. Dopo vari piccoli inconvenienti: qualcuno ha bucato, qualcuno ha continuato il percorso accidentalmente per poi tornare indietro a ‘lamentarsi’, la POLFER che ha indagato su questi poveri vecchietti senza documenti, ecc..  abbiamo mangiato senza poterci accompagnare – ahimè – con un meritato bicchiere di vino o di birra e infine siamo saliti, assieme alle nostre bici, sul treno che ritornava a Bagheria. Nel primo pomeriggio eravamo già a casa a meditare sulle nostre senili follie, che ci tengono in vita.

  • Partecipanti: Angelo, Dino, Michele Di Leonardo, Michele Ducato, Nino D’Acquisto, Nino Maggiore, Simone, Totò
  • Accompagnatori in auto: Alessandra e Gabriele Ducato

Dati desunti dal mio tachimetro e cardiofrequenzimetro:

  • KM percorsi: 124 circa
  • velocità media: 25.6 km/h
  • kCalorie: 3938
  • frequenza cardiaca media: 131 bpm.

Visualizza altimetria del percorso.

Segue video dei momenti salienti, in particolare a Cefalù ci ha bloccato un cassonetto dei rifiuti. Perché???

Alla prossima!!

altimetria

I nostri “selli”

Il pellegrino deve certificare il suo Cammino, deve quindi far apporre un timbro (o “sello“, in spagnolo) alla sua Credential personale. Noi abbiamo richiesto e ottenuto ben 51 “selli” (Angelo un pò meno, avendo la Credential più “corta”…). Per la verità il sello andrebbe apposto nel luogo di pernottamento ma noi ci siamo fatti prendere la mano, Michele complice.

N. Data Luogo Albergue Nota
01. 22 luglio Roncisvalle Hosteria Casa Sabina
02.   Navarra Esperibarko Udala
03.   Puente La Reina Santiago Apostol Pernottamento
04. 23 luglio Logrono Felisa – Higos – Agua y Amor
05.   Navarrete La casa del peregrino Pernottamento
06. 24 luglio Santo Domingo de la Calzada Catedral
07.   Redecilla del Camino Oficina de Turismo
08.   Villafranca Montes de Oca Hotel San Anton Abad incontrato Jose
09.   Burgos Santa Iglesia Catedral
10.   Burgos Amigos del Camino de Santiago Pernottamento
11. 25 luglio Hornillos de Camino Area Km. 469
12.   Hontanas Albergue Santa Brigida
13.   Hospital San Nicolas de ponte Figero Confraternita di San Jacopo (Perugia)
14.   Itero de la Vega ?
15.   Itero de la Vega ?
16.   ? Nè luogo, nè Albergue
17. 26 luglio Moratinos Hostal Moratinos
18.   Sahagun Hostal Alfonso VI
19.   Bercianos Ayentamento de Bercianos
20.   Leon Pernottamento
21. 27 luglio ? Nè luogo, nè Albergue
22.   Astorga Oficina Municipal de Turismo
23.   El Ganso Meson Cowboy
24.   Rabanal del Camino Albergue La Senda
25.   Foncebadon La taberna de Gaia http://www.latabernadegaia.com/
26.   Manjarin Encomienda Templarìa de Manjarin
27.   El Aceibo Casa Rural La Rosa del aqua
28.   Molinaseca Albergue de Santa Maria
29.   Ponferrada El Carmen -Albergue San Nicolas De flue Pernottamento
30. 28 luglio Ambesmostes Mirador del Valcarce
31.   Camponaraya El Reloj de Naraya
32.   Villafranca del Bierto Cafeteria Sevilla
33.   Irabelo Casa Rural
34.   O’ Cebreiro Santuario Santa Maria a real Do Cebreiro
35.   Albergue Do Cebreiro Pernottamento
36. 29 luglio Pedrafita – Poyo Albergue del Peregrino
37.   Triacastela Parroquia de Santiago de Triacastela
38.   Samos Cafeteria  Espana
39.   ? Nè luogo, nè Albergue
40.   Sarria Meson “O Papas”
41.   Ferreiors Casa Cruceiro Km. 98
42.   Portomarin Meson “De Rodriguez”
43.   Portomarin Albergue de Portomarin Pernottamento
44. 30 luglio Gonzar Cafe-bar “Gonzar”
45.   Vestas de Naron Casa Molar
46.   Melide Pulperia Ezequiel
47.   Palais de Rei Parroquia de S. Tirso de Palais de Rei
48.   Ribadiso Albergue De Ribadiso Bagnetto sul fiume
49.   Arzua Albergue “Los caminantes” Pernottamento
50. 31 luglio Santiago de Compostela Santa Lucia
51. Santiago de Compostela Oficina de la Peregrinacion

Le persone che abbiamo incontrato

Di certo il Cammino segna le coscienze di tutti, chi più chi meno e più o meno direttamente. E’ innegabile altresì che i momenti più intensi, oltre ai paesaggi, gli odori, le fatiche sono gli incontri che si fanno durante le soste oppure di sera, negli albergues. Si condividono le chiaccherate – ah, come sarebbe bello parlare tutte le lingue! – si scambiano aneddoti e opinioni.

Noi abbiamo incontrato persone notevoli, come ad esempio Jose Calvo Garcia che é un pellegrino “mondiale”, nel senso che ha attraversato tutto il globo a piedi. Ha rilasciato diverse interviste, anche in Italia ed è stato ricevuto da papa Giovanni Paolo II. Pensate che aveva deciso di iniziare il suo cammino dopo essere sopravvissuto ad un naufragio, rimasto per 10 giorni (oppure 10 ore?) nella acque della Norvegia, aggrappato a due suoi colleghi, ormai cadaveri. Recuperato, era stato in camera iperbarica e gli avevano prognosticato la quasi sicura impossibilità di tornare ad utilizzare le gambe. Ebbene, proprio per questo forse, ha voluto dimostrare che la volontà (e la richiesta di grazia) può tutto. E’ da 10 anni che cammina, senza soldi ormai, chiedendo solo ospitalità. Ci siamo salutati con un caldo abbraccio. Per altre informazioni potete vedere questo link oppure a quest’altro link.

Oppure Giuseppe Sebastopoli, incontrato nell’unico albergue di Ponferrada, fabbro con una piccola azienda a Castelvetrano, che ha deciso di fare il cammino, lasciando moglie e figli a Trapani, nei pressi di Erice. Ci ha raccontato le sue vicissitudini economiche nei paesi arabi, discettando anche sulle pietanze siciliane, con un tono divertito e socializzante. Difatti si erano aggregati anche persone del Friuli e – se non sbaglio – del Piemonte.

E ancora, Luigi di Vasto, abruzzese, incontrato a Portomarin. Geologo che già l’anno scorso aveva fatto il cammino in bici e che adesso ha deciso di farlo a piedi, partendo da Ponferrada. Incurante della sua mole era decisissimo a percorrere molti chilometri al giorno, a piedi.

Toni, spagnolo di Somport (l’inizio del Cammino Aragonese), che abbiamo ritrovato, per caso, in diverse tappe, a partire da Carrion de los Condes. Si era comprato la bici da un mese e aveva deciso subito di intraprendere il Cammino. Serio e taciturno, alla fine – nella famosa taverna di Ezequiel, a Melide, ci ha concesso qualche sorriso.

Paco, incontrato, se non sbaglio, a Sansol. Per la verità ci è sembrato un poco esaltato (“Puta madre” in continuazione) che, avendo fatto il Cammino quattro anni fa, ha deciso di cambiare vita (forse perché anche se lo può permettere). A Torres del Rio aprirà un Albergue ai pellegrini, il prossimo anno. La particolarità – che ci ha colpito – è che offrirà non solo ospitalità ma anche metterà a disposizione una bella cantina di vini spagnoli!! In pratica la Bodega de Irache, la fuente del vino, elevata al cubo!! Saremmo quasi tentati, il prossimo anno…

La signora Roberta, da Udine, che vive a Verona, incontrata nell’incantevole Hospital de San Nicolas de Puente Fitero. E’ una volontaria che dà un contributo alla Confraternita di San Jacopo (di Perugia, la stessa che ci ha gentilmente inviato la Credential, a me e a Michele), fornendo assistenza ai pellegrini. Ci ha raccontato come anni fa aveva fatto il Cammino con suo marito, che adesso è deceduto. Non aveva allora nessuna particolare motivazione, ma il Cammino le è entrato nelle visceri e nell’anima. Ci ha detto che ha imparato nel frattempo tre cose: 1) l’umiltà, 2) l’opera della provvidenza divina e 3) la consapevolezza che bastino poche cose per vivere. Condividiamo totalmente.

I tre simpatici ragazzi universitari di Saronno (non mi ricordo i nomi), che studiano attualmente all’Università Statale di Milano. Uno studia Medicina Omeopatica e altri due studiano… filosofia!! In una taverna di Carrion discutevano animatamente di politica (gli esiti della rivoluzione comunista a Cuba…). Ci siamo intromessi noi, ma senza parlare di politica, anzi tutt’altro… Bisogna avere fiducia nei giovani, così pieni di vita e di pensieri!!

Michele di Sapri, in provincia di Salerno. Il vero pellegrino. Commovente. L’abbiamo incontrato in mezzo alla nebbia di Alto de San Roque a 1.270 m, dove c’è la gigantesca statua dedicata al Pellegrino che lotta contro le intemperie. Ci ha fotografato e, spinto dalle nostre domande, ci ha risposto – forse con un velo di tristezza – che era partito a piedi da Sapri ben 6 mesi fa. Arrivato a Roma aveva percorso tutta la Via Francigena, aveva valicato le Alpi, passando dalla Svizzera e dalla Francia e adesso era diretto verso Santiago. Magro, forse emaciato, gli ho detto ingenuamente che lui è il vero pellegrino e ha sorriso. Ha detto che ha intrapreso questa enorme fatica perché ha fatto un voto con se stesso. Non sappiamo altro. Il suo riserbo è anche la sua dignità. Ecco, questi misteri sono quelli che ci fanno più interrogare.

Infine Gabriele, di Jesi. Affaccendato a imballare la sua bici malridotta – comprata in uno dei punti vendita della catena Decathlon… – nel terminal bus di Santiago. Ci ha raccontato del suo Cammino, dello scoppio di un copertone, della difficoltà di tenuta dei freni, del torpore che ancora aveva alle mani per le continue frenate… In più ha condiviso con noi il viaggio notturno in pullman da Santiago a Vitoria e poi a Pamplona. Da lì ci siamo spostati con l’auto di Michele fino a St. Jean Pied de Port, dove Gabriele aveva lasciato la sua, all’inizio del suo Cammino. Abbiamo mangiato cibo francese, non proprio eccellente. Che differenza fra spagnoli e francesi, anche se è bene non generalizzare, come ci ricorda Gabriele! Probabilmente si è dimenticato una felpa in macchina. Lo ricontatteremo anche per questo, oltre che per salutarci.

Una famiglia italiana di Grosseto, papà, mamma e figlia di 12 anni, che erano partiti da Lourdes a piedi, il giugno scorso… Li abbiamo incontrati nell’albergue presso il Monastero di Santa Clara, a Carrion de los Condes. Volevano addirittura viaggiare di notte, per poter ammirare la Via Lattea!

Sempre a Carrion, abbiamo ammirato la ragazza francese che aveva agganciato un piccolo sidecar alla sua bici ibrida, dove poteva alloggiare il suo piccoletto Paul, di circa due anni, che ha familiarizzato con Angelo.

Oppure la misteriosa ragazza che, su una sedia a rotelle elettrica, affrontava da sola l’impervia ascensione verso la Cruz de Hierro, percorrendo l’asfalto… Quanto coraggio!!

E che dire di tutti i camminanti che ci hanno salutato con un sonoro e melodioso “Buen Camino“, per tutto il tragitto, che ti entra nelle orecchie e che ti risuona anche la sera, prima di addormentarti? Quasi tutti hanno lanciato anche un sorriso. Da dove viene questa volontà, questa forza direi, verso la fraternità umana?

Grazie a tutti i pellegrini e bicigrini che abbiamo incontrato!!!

Habemus… Compostela!

Habemus!!

Frutto della nostra fatica, ricompensa agognata da tutti i pellegrini diretti verso Santiago, anche noi abbiamo ottenuto la nostra Compostela! Scritta in latino, per rendere più solenne il riconoscimento, consegnata forse troppo sbrigativamente dall’Ufficio del Turismo di Santiago, ma per noi va bene così! Non ci resta che incorniciarla, osservarla in silenzio di tanto in tanto, farla vedere ai propri cari. Così ricorderemo per sempre.

La Credential

Oltre alla Compostela custodiremo con cura la Credential, che ci accompagnato lungo tutte le tappe del Cammino. Contiene tutti i timbri (“Selli“) rilasciati dai vari Albergues. A volte potevamo timbrare noi stessi, in autonomia, ma più spesso erano gli “ospitalieri” che lo facevano, con gentilezza, augurandoci Buen Camino.

Michele, in particolare, era pronto a chiedere,  obbligandoci a fermarci di colpo, esclamando ripetutamente “Sello, Sello, Sello!!”, sulla falsariga del cartone animato di Hanna & Barbera Muttley e Dastardly… 🙂